Edgar Dale, un rinomato pedagogista, è noto per aver sviluppato il "Cono dell'Apprendimento" (o "Cono dell'Esperienza"), un modello che illustra come diversi metodi di apprendimento influiscano sulla nostra capacità di ricordare le informazioni.
Secondo Dale, la memoria è fortemente influenzata dalle esperienze che facciamo.
Questa schematizzazione illustra una gerarchia di metodi di apprendimento basata sul coinvolgimento e sull'efficacia nella memorizzazione delle informazioni. Al vertice del cono ci sono le attività di apprendimento più passive, come la lettura e l'ascolto di lezioni. Man mano che si scende lungo il cono, le attività diventano più interattive e coinvolgenti, culminando nelle esperienze dirette e pratiche, che sono le più efficaci per l'apprendimento a lungo termine.
La formazione esperienziale è un approccio che dà priorità all'apprendimento attraverso l'esperienza pratica e riflette esattamente i principi delineati nel Cono dell'Apprendimento. Questo tipo di formazione si basa sull'idea che le persone apprendano meglio facendo e vivendo direttamente le esperienze piuttosto che attraverso la semplice trasmissione di informazioni teoriche come in un aula frontale.
Da ciò arriva la metodologia applicata agli eventi aziendali, che con la simulazione di scenari del vissuto quotidiano tra colleghi, attraverso attività outdoor, indoor, giochi di ruolo o esercitazioni di problem solving, aiutano i partecipanti a sviluppare competenze pratiche e applicabili.
Il metodo esperienziale può portare numerosi benefici, tra cui il miglioramento delle competenze dei dipendenti, il rafforzamento del team building e l'incremento della motivazione e dell'engagement.
Con un'attenta pianificazione e una facilitazione adeguata, si trasformare un evento aziendale in un'esperienza di apprendimento coinvolgente e trasformativa per i dipendenti.
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